giovedì 28 febbraio 2013

Il metodo Audiovision

L’effetto collaterale più importante causato dal passaggio al digitale terrestre (a parte una fastidiosa testicolite al testicolo centrale che non mi da tregua) è la scomparsa dei tre canali Rai: Rai1, Rai2, Rai3 (e in aggiunta Rai News che, peraltro, ai tempi dell’analogico mi era precluso).

Non è che la cosa mi faccia molto piacere, visto che sono passati due anni dal cambio che avevo atteso con grandi speranze (mi si prospettava in teoria un nuovo mondo di fantastiche trasmissioni, beninteso non dovendo rinunciare al mondo che, fino a quel momento mi era, da teledipendente, così familiare).

Ripenso alla Legge che introdusse il digitale nel nostro paese, al suo ideatore, Maurizio Gasparri (lo so, “Gasparri ideatore” sa di ossimoro…) proprio ora che sto infilzando il pupazzetto che lo riproduce in sembianze solo in parte simili all’originale (il pupazzetto mostra un Gasparri intelligente, gli occhi vispi, lo sguardo sveglio): d’altronde come pretendere verosimiglianza da un oggetto acquistato per 99 cent al negozietto di cianfrusaglia cinese che ho sotto casa?

* * *

La mia testardaggine è inversamente proporzionale all’altezza.

Prima di ricorrere ad un antennista, con la certezza di sborsare una somma in euro composta da un minimo di tre cifre, la prima delle quali superiore al tre, ho provato a risolvere da solo il problema di ricezione che mi ha finora impedito di vedere Mara Venier, Alessandro di Pietro, Massimo Giletti e l’imperdibile Fabrizio Frizzi nello splendore del segnale digitale.

* * *

Sintonizzate i canali impostando “Germania” come paese di appartenenza.

È la prima soluzione che mi si prospetta.

Non amo mentire, tanto meno al mio televisore, fingendo una nazionalità non mia, ma l’alternativa è rinunciare all’adorata Georgia Luzi ammettendo al contempo la personale incapacità tecnico-televisiva.

Seleziono quindi Germania, pregustando la riapparizione della Georgia scosciata.

Dieci minuti di scanalamento del decoder col risultato di ritrovarmi solo una ventina di stazioni memorizzate rispetto alle duecento della ricerca “Italia” (in effetti si mantiene la proporzione “per un tedesco, dieci italiani”), venti canali disposti in ordine casuale (ho rete4 al numero 17, canale5 al numero 11, TeleNorba in pole position) e, quello che più conta, con Rai1-2-3 ancora desaparecidos.

Inoltre, male non minore, il menù della televisione ha scritte tedesche per me incomprensibili, un “Kanale werchen gesucht” che suona sinistro, brividi lungo la mia schiena brevilinea, il timore di veder apparire sullo schermo tv, nella magnificenza del 32 pollici, un categorico “Dekoder macht freimentre, sulle scale del condominio, un rumore di passi dell’oca si avvicina interrompendosi  minaccioso di fronte alla porta blindata di casa mia. 

* * * 

Torno al rassicurante menù autarchico.

Passo dalla selezione automatica alla ricerca manuale.

Non più lo scanalamento indiscriminato, ma l’impostazione puntuale da parte del nano-ricercatore di una frequenza ben precisa, la 205.5

Ora, alcuni di voi, con un master in “decodificazione teledigitale” come quello conseguito dal sottoscritto, potranno obiettare che la frequenza 205.5 (sulla quale la Rai dovrebbe trasmettere il segnale dei suoi primi tre canali oltre alle News) è già oggetto della ricerca automatica del decoder.

Per quale motivo impostarla manualmente dovrebbe portare a un esito differente, positivo, rispetto all’impostazione predefinita?

L’obiezione è sensata, il problema me lo sono posto pure io, ma credo che la risposta sia semplice (e spero corretta): il 32 pollici ipertecnologico, munito di decoder di ultima generazione integrato, rendendosi conto di trovarsi di fronte un utente smaliziato (con master in “decodificazione teledigitale”, mi piace ribadirlo) non potrebbe che arrendersi all’utente suddetto consentendogli di gustarsi, nello sfavillio dello schermo Full HD, un abbronzantissimo Carlo Conti preserale.

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Niente da fare.

Il decoder integrato, di fronte a un master in “decodificazione teledigitale”, non si smuove di un millimetro.

Sarò pure smaliziato, ma rimarrò privo dello sguardo angelicato di Federica Sciarelli.

Momento di sconforto poi… IDEA… anzi IDEONA… perché non provare l’infallibile metodo Audiovision?

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Profondo ottanta (inteso come decade).

Le mie nottate televisive erano allietate dalla visioni di pornazzi a raffica trasmessi in alternativa da Telereporter o Telecapodistria finché, non ricordo esattamente quando e perché, forse per colpa di una legge che regolamentava la messa in onda di programmi per adulti, i pornazzi sparirono, divieto assoluto di trasmetterli, al massimo ci si poteva spingere solo su film v.m. 14 (in seconda serata) a base di docce, infermiere, insegnanti, glorie guida, edvige fenech e laure antonelli cameriere smaliziate.

Prossimo al suicidio per mancanza di patonze “nature” e penetrazioni compulsive, ebbi, in una notte di un caldo giugno del 1986, una visione inaspettata: un pene proboscidale che inzuccherava una passera cavernosa, orgasmo eruttivo del protagonista maschile, gemiti femminili che neppure la Callas… il tutto grazie a un canale semiclandestino comparso dal nulla: Audiovision.

I film erano proiettati il mercoledì dopo la mezzanotte, annunciati da una annunciatrice (le annunciatrici di solito annunciano) mezza discinta e mezza scorfano che ammiccava sbattendo delle ciglia troppo truccate.

Fin qui tutto bene: gaudio e giubilo del nano pippaiolo, che poteva dare sfogo alle sue pulsioni ormonali da adolescente represso, solo che, piccolo inconveniente, il segnale di Audiovision, proveniente da qualche scantinato di periferia, era debolissimo, al pari dell’antennina stilo della mia televisioncina in bianco e nero, al punto che, per poter ricevere i programmi, dovevo impugnare con la mano sinistra l’antenna mentre con la destra esercitavo l’attività masturbatoria, tenendo al contempo in bocca una cicca fumante durante i due minuti e trenta secondi di godimento.

Se mollavo la presa con la sinistra, addio peni proboscidati, passere cavernose ed orgasmi eruttivi.

* * *

Perché non provare con l’infallibile metodo Audiovision?

Mano sinistra sull’antenna e ricerca dei canali digitali.

Chissà, forse le tre reti Rai maggiori potrebbero riapparire?!

Perché non provare, quindi, con l’infallibile metodo Audiovision?

Perché l’antennina stilo della tv in b/n è un lontano ricordo: ora sarebbe alquanto difficoltoso tenere in mano un’antenna centralizzata che sta cinque piani sopra il mio appartamento mentre sguinzaglio il decoder digitale alla ricerca dei canali perduti.

* * *

Devo ammetterlo: sono sconfitto.

Da solo non ne vengo a capo.

A malincuore mi tocca chiamare l’amministratore di condominio che, tempo di vacanze natalizie, mi risponde controvoglia, la sua voce coperta dal rumore di sirene di navi, al largo del mare di Dubai, dove l’amministratore sta spaparanzato placidamente, la panza pelosa sotto il sole arabo, mentre assiste in diretta, sul suo televisore con decoder satellitare 32 pollici (32 pollici il decoder, il televisore sfiora i 180) all’amichevole del Milan con l’Al-Alhi.

Si, si, non mi devo preoccupare, chiamerà appena possibile l’antennista, che però non potrà intervenire prima del 15 febbraio, perché ora è spaparanzato (la panza glabra sotto il sole del pacifico), sul suo yacht nel golfo del Messico, mentre assiste in diretta all’amichevole del Milan con l’Al-Alhi (da gobbo bianconero mi tocca chiedere aiuto a una coppia di rossoneri sfegatati!), e comunque stia tranquillo, vedrà che tutto si sistemerà, giusto in tempo per non perdere Pupo e il Principe di Savoia, per non dire di Frizzi e Max Giusti, e io dico di sì, si, ok, non mi preoccupo,  vada per il 15 e forza Milan, che divertimento con El Shaarawy, ma sapesse la seccatura di pagare un canone per non vedere una beata mazza, agognando uno sguardo della Sciarelli, una battuta deprimente di Alessandro di Pietro, uno stacco coscia di Georgia Luzi, una permanente di Giletti, un editoriale di Minzolini (a breve ritornerà), una dentatura della Carlucci (a breve ridenterà), un effetto lampada del Conti Carlo, per non dire poi di questo testicolo centrale pulsante, infiammato, che tregua non mi da.

8 commenti:

Silver Silvan ha detto...

Ehi, io ho il problema contrario! Da più di un anno non vedo La7 e i canali Mediaset, ma vedo la Rai, tranne Rai5. Senta, potremmo scambiarci casa per ovviare al problema. Lei abita qui un mese e io abito un mese da lei, così potremmo avere una panoramica degna di questo nome della programmazione televisiva nazionale. Per i porno non garantisco, non mi sembra ce ne siano. Nel caso, mi faccia sapere, le rifornisco il frigorifero!

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Scambiare casa è impegnativo: partirei con uno scambio di televisori e, se non dovesse bastare, da lì a salire...
Per i porno mi salva internet.

Silver Silvan ha detto...

Ma signor PNV, non serve a nulla scambiare i televisori! E' la ricezione locale, il problema. Quindi dobbiamo spostarci noi, non i televisori! E poi dove vuole salire?! Io abito al piano terra! Lei a che piano sta?

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Sto al piano sequenza.

Silver Silvan ha detto...

Ah, interessante. Io sto. Al piano terra, ma ogni tanto sto anche al piano forte.

Turz ha detto...

Kanäle werden gesucht, per la precisione.

PuroNanoVergine ha detto...

@Silver Silvan
Basta evitare il piano inclinato.

@Turz
Mi mette ansia solo a leggerlo.

Silver Silvan ha detto...

Sì, specie quello dell'indifferenza, immagino.

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